Francesca #648
Qual è la cosa più bella che hai fatto nella tua vita?
Una volta, camminavo su Via Duomo con un mio amico, mangiando susine che poi ci sputavamo addosso, sono stata molto felice in quel momento. Quando sei felice, ti fermi e lo sai. Solitamente quando sei felice non riesci a pensare che lo sei, lo sei e basta, ti scorre addosso. Invece in quel momento ho pensato e compreso di essere felice in quel momento. Ridevo di gioia, faceva caldissimo, tutta azzeccata e susine addosso, però è stato troppo divertente. Ci sono stati dei turisti che ci hanno fermato e si sono messi a ridere, gente che è scappata, fatti simpatici. Poi posso dirti di quando sono scappata con un barbone, dal pronto soccorso, con un cane e a braccetto. La storia è questa, in breve: c’era questo barbone con cui avevo fatto amicizia un paio di settimane prima ed eravamo ad un compleanno a Bellini, ho incontrato il barbone e mi stavo andando a prendere una birra e gli faccio “la vuoi anche tu una birra?”. Ovviamente mi ha risposto di si, è un barbone alcolizzatone, non m’avrebbe mai detto di no. Gliel’ho presa, una da 10 gradi, ed è collassato male subito, schiuma dalla bocca e vomito, gente intorno e subito è stata chiamata un’autoambulanza. Quando è arrivata lo hanno caricato, se non che lui aveva un cane e io mi sentivo profondamente in dovere di prestargli soccorso perché quella birra gliel’avevo offerta io, volevo salire sull’ambulanza e ovviamente non m’hanno fatto salire. Gli dicevo che avevano lasciato giù il suo cane, un pezzo di pane, e visto che mi sono preso il secondo Vaffa, ho chiesto dove sarebbero andati. Andavano al Loreto Mare e io mi sono presa in braccio il cane e mi sono avviata al pronto soccorso. Lo ritrovai su una barella, appena l’ho visto si è ripreso improvvisamente, si è alzato dicendo “Figli di pu***na!”, si è guardato intorno e mi ha praticamente chiesto di aiutarlo a scappare. L’ho preso a braccetto e siamo usciti fuori, dove c’erano gli amici miei ed il cane con cui s’è ricongiunto. Due giorni dopo lo hanno rivisto di nuovo per terra, nello stesso stato in cui lo avevo visto prima che lo caricassero in ambulanza. Stili di vita.
Qual è la cosa più brutta che hai fatto nella tua vita?
Mi vengono in mente due cose: quando mi hanno ridotto la frattura di un dito del piede a freddo e di quando una volta a Londra, in un trenino che portava da Victoria Station a Hidro a Londra, stavo malissimo (avevo pure dormito pochissimo) e presi un taxi che ballava tantissimo, avevo bevuto un sacco di birra e sono andata nel cesso del treno, convinta di dover vomitare, e in realtà ho cagato. Dopo mi sentì molto meglio, ma l’agonia su quel treno, il sentire di dover vomitare lì in mezzo è stata bruttissima. Non sapevo cosa fare e “dove farlo andare”. Brutto, brutto proprio.
Cosa ami fare?
Tante cose, nella mia vita però la cosa più importante è scrivere. Mi sento libera di dire le cose che non riesco a dire, certe volte scrivo determinate cose che se le leggessi o le dicessi mi sembrerebbero brutte, strane, quasi fuori luogo. È quasi un riassunto dei miei pensieri, non andrebbe detto tutto quello che si pensa, ma alcune cose necessariamente vanno dette, per me è sempre stato difficile dirle, scriverle no. C’è una bellissima scena di un film, “Mine Vaganti” di Ozpetek , in cui il protagonista dice a tutta la famiglia “lo sapete che faccio di notte mentre tutti voi dormite? Io scrivo. Quando voi parlate io vorrei dirvi “Aspetta un attimo, vado di la e ti scrivo la risposta!” perché io non so parlare!”. È la cosa che mi fa stare meglio, mi fa completare. È una cosa che faccio da tutta la vita.
Cosa odi fare?
Stavo per risponderti nel modo più banale del mondo con un “odio fare le pulizie domestiche”, ma oggi invece ho tratto un estremo piacere a fare questa cosa. Odio litigare, mi da fastidio che ci rimango sempre malissimo. Odio l’ultimo sorso della birra, quello che sa di merda, quello che bevi lo stesso perché fa comunque peso alcolicamente parlando, anche se è pessimo, orribile, magari anche caldo. Odio quando la Tennents diventa calda d’estate. Odio quando sudo come un maiale d’estate, quando il sole è troppo forte, quelle ore del giorno (tipo a mezzogiorno) in cui batte sulla tua testa e non ti da tregua, non puoi evitarlo in nessun modo. Odio quando voglio fare le coccole al gatto e mi scansa, e lui lo sa.