Maddalena #208
Qual è la cosa più bella che hai fatto nella tua vita?
Aiutare Dada, anche se in minima parte. Dada è un ragazzo ivoriano che ho conosciuto in strada, tra gli extracomunitari che cercano lavoro. Non vedeva la sua famiglia da 7 anni, ha vissuto i 3 giorni di viaggio dalla Costa d’Avorio con un pacco di biscotti e 3 bottiglie d’acqua e con l’impossibilità di alzarsi dal posto in cui era seduto sulla barca. Ha lavorato con noi nel nostro ufficio, adesso ha 30 anni e con i suoi occhi ha sempre testimoniato la sua voglia di tornare a casa senza mai dirlo a parole. Grazie all’aiuto di Pietro, un amico, siamo riusciti a farlo tornare a casa e sono molto felice di essere riuscita nel mio piccolo ad essergli stata d’aiuto.
Qual è la cosa più brutta che hai fatto nella tua vita?
Un viaggio a Palma de Maiorca. Come faccio a dire che un posto così bello possa essere abbinato alla cosa più brutta della mia vita? Perché mentre ero in quel posto stupendo non sono riuscita a prendere un aereo in tempo per tornare a Napoli e salutare la mia nonna materna, stava morendo. È la più brutta perché quasi me lo sentivo, andai a salutarla prima di partire come non ho mai fatto, come se sentissi fosse l’ultima volta. Speravo di sbagliarmi. Dopo 2 giorni la nonna morì, mia madre in lacrime mi diede la notizia e riuscì a rientrare solo 4 giorni dopo quando oramai era già stata sepolta.
Cosa ami fare?
Recitare, ed è una cosa che amo fare in teatro. Quando ero più piccola ero molto più timida di adesso, la prima volta che sono salita su un palcoscenico ci sono salita perché mi hanno praticamente costretta. Mi sentì ridicola perché mi chiesero di fare la gallina, proprio il verso della gallina, e mi sentì talmente ridicola che giurai di non farlo mai più. Il giorno dopo, non so perché, mi ripresentai in teatro dicendo a tutti “Voglio stare qua, voglio farlo di nuovo, mi è piaciuto!”. Capì che era quello che avrei voluto fare nella vita. Ho avuto occasione di recitare in tv, di girare un film, ma ho la necessità di avere il contatto umano, lo senti, vedere subito e in tempo reale la reazione del pubblico che può anche non gradire. Ti trascina anche nei momenti in cui magari sei stanca. Se il pubblico chiede da te il massimo, ti da forza.
Cosa odi fare?
Odio stare ferma. Però non intenso soltanto fisicamente ferma , intendo stare ferma mentalmente. Nel momento in cui mi accorgo che non sto facendo niente o non ho un progetto, un qualche cosa che mi proietta nel futuro, mi innervosisco. Odio non essere protagonista al 100% della mia vita e non riuscire a gestirla.